Allievi della Scuola "G. Tancredi - V. Amicarelli" di Monte Sant'Angelo (FG)
di Donata dei Nobili
“La violenza contro le donne viola i diritti umani” e impedisce di cogliere lo spirito delle nuove dinamiche del rispetto reciproco. Le Nazioni Unite hanno promosso sedici giorni di attivismo contro la violenza di genere. L’iniziativa è stata congiunta a due ricorrenze: il 25 novembre (giornata internazionale sulla violenza contro le donne) e il 10 dicembre (giornata internazionale per i diritti umani). Sedici giorni per riflettere e chiedere l’eliminazione di tutte le forme di violenza nel rispetto dei diritti umani. Gli allievi della Scuola Secondaria “Giovanni Tancredi – Vincenzo Amicarelli” di Monte Sant’Angelo hanno raccolto l’invito delle Nazioni Unite e con i docenti hanno rappresentato “i diritti negati” con uno spettacolo pubblico. Ognuno dei partecipanti ha incarnato e dato voce ad un “diritto negato”, costruendo un dialogo aperto con i tanti partecipanti. C’era una gioiosa atmosfera di festa, nell’aula magna della Scuola. In quell’ambiente giocondo le ragazze e i ragazzi hanno narrato l’uomo, la storia dell’umanità, guardando agli accadimenti di ieri e di oggi, che comportano rischi, non sempre evidenti. Nei loro racconti è emerso “un vecchio uomo”, che fatica ad uscire dal passato. Quell’uomo che trascina dietro di sé i vissuti di un mondo logorato, colmo di agiti di violenza. Quello raccontato, è il mondo lacerato da guerre e da diritti naturali non riconosciuti, persistente nel nostro vivere quotidiano. E’ quel mondo di sopraffazione, che continua ad invadere l’esistenza di gran parte dell’Umanità. In questo scenario incoerente, donne e uomini, anziani e bambini, ricchi e poveri sono gli artefici e le vittime di “poteri” che ancora non riescono a comprendere i bisogni ed ad ascoltare la voce dei tanti “dannati della terra”, una voce soffocata dal controllo geografico, politico, economico, sociale e culturale. A questi pensieri sparsi ed eretici, gli allievi della Scuola “Giovanni Tancredi-Vincenzo Amicarelli” hanno incatenato il loro attivismo contro la violenza di genere, facendo proprio il monito delle Nazioni Unite “Nessuno deve essere lasciato indietro: poniamo fine alla violenza contro le donne e le ragazze”. Durante lo spettacolo scolastico, i giovani cittadini del “villaggio globale”, hanno affidato la speranza di costruire un “mondo plurale e nonviolento” a canti in difesa delle tante fragilità. Nei loro monologhi tuonavano le guerre, gli anziani, le donne, i bambini, i diversamente abili, i rifugiati, i migranti, le minoranze, le popolazioni colpite da conflitti etnici e dai tanti disastri naturali. Argomenti, certo, intricati, che non hanno appannato i tanti diritti sociali di quel pezzo di Mondo che si confronta con l’intelligenza artificiale. Gli allievi della Scuola, nonostante i complicati intrecci delle violenze, non hanno mostrato reticenza a parlare anche dei tanti diritti costituzionali negati nella propria comunità, che, spesso, li priva di spazi e pratiche proprie dello Stato di diritto. Durante la rappresentazione, il coro, diretto da Bartolomeo Gerardi e Massimo Liotta, ha narrato il contrasto alla violenza di genere con i canti “Forza e coraggio” di Alessandra Amoroso e “Warrior” di Demi Lovato. A far da cornice, è stata la coreografia ispirata al brano “Human Rights”, vivacizzata da balli eseguiti dalle giovani allieve e curati dalle docenti Antonella Colangelo, Giovanna Prencipe e Doriana Vitariello. Da questi agiti culturali e sociali collettivi della comunità scolastica è scaturita la considerazione del Dirigente Scolastico, Nicandro Rago, che ha affermato : “Da qui siamo partiti, da questa riflessione sulle violenze, dall’ascolto, dal tempo dedicato alle persone in difficoltà. Cosi, si è voluto evidenziare che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Con queste parole, il Dirigente ha voluto ringraziare i protagonisti della bella giornata, invitando i convenuti al rispetto della dignità di ogni persona per comprendere i bisogni degli ultimi.