20 maggio 2015

Intervento di Peppe Dell'Acqua "Oggi gli OPG in Italia"
Trasmissione del TG3 LineaNotte del 15 maggio 2015

a cura di Severino Tognoni

Manicomi Giudiziari intervista del TG3 LineaNotte del 15 maggio.

Peppe Dell'Acqua è considerato uno degli eredi di Franco Basaglia, è ormai in pensione dal suo ruolo di dirigente del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) di Trieste.
Fondatore di Forum Salute Mentale per la tutela dei diritti delle persone con disturbo mentale.
Il giornalista Maurizio Mannoni fondamentalmente pone due domande:

Quanti e quali sono gli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari)

Che tipo di assistenza ricevono i reclusi dentro gli ospedali psichiatrici giudiziari.

Alla prima domanda Peppe articola una risposta con questo tenore:
In questo momento dopo la legge del maggio 1994 giudiziari che rimangono attivi in Italia sono 6 e ospitano dai 650 ai 700 persone.
Ad oggi tendono a diminuire le presenze negli ospedali psichiatrici fatto salvo a Castiglione delle Stiviere in Lombardia, dove la Regione ha fatto una scelta diversa, (non felice dal mio punto di vista) che continua ad avere persone al suo interno.
Quando è cominciata questa battaglia al loro interno c'erano 1400 internati dunque c'è stato un dimezzamento e già questo è un risultato.
Ma il problema non è questo, è quello del futuro di questi ospedali psichiatrici; si avranno ancora delle presenze come risultato di una sentenza di misura di sicurezza e questo continuerà sempre al di la della chiusura finalmente definitiva degli ospedali psichiatrici.
Alla seconda domanda Peppe risponde:
L'orrore di cui parlava il Presidente Napoletano, in un discorso alla Nazione nel 2012 lasciò tutti noi stupiti.
L'orrore non è tanto per lo sporco, le brutture dei luoghi, della mancanza dei servizi o altro, l'orrore principale è l'insensatezza di questi luoghi.
La legge che indicava nel 2013 la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari fu quella che fu redatta durante il "governo Monti" (legge chiamata "svuota carceri").
Subito ci fu la necessità di organizzare qualcosa che facesse capire un po meglio ciò che cosa stava facendo pertanto si iniziò a girare per l'Italia con una macchina teatrale e scenografica che fosse strumento della rivendicazione del diritto alla libertà, alla salute, alla dignità. Dunque questo viaggio che è durato 15 giorni ci ha portato in tutti i manicomi giudiziari d'Italia Barcellona Pozzo di Gotto, Reggio Emilia, Aversa, Secondigliano, Montelupo Fiorentino, Castiglione delle Stiviere questo per dire che bisogna il più possibile restituire diritti a queste persone.

"Il viaggio di Marco Cavallo" un film di Erika Rossi, Giuseppe Tedeschi   fu uno strumento per far capire che l'ospedale psichiatrico giudiziario è un luogo, un dispositivo, un percorso, che resta ancora fra i più arcaici.
Sono i dispositivi di internamento di cui si poteva parlare nell'800, insomma sono gli eredi del positivismo lombrosiano: cioè del dire, che la malattia mentale è qualcosa che sta nel cervello e che condiziona per sempre

la vita della persona con la pericolosità e l'inguaribilità.

Vede il problema non è tanto di rendere questi luoghi siano più decenti, è quello di sottrarli al sistema manicomiale.
Sono strutture indegne, sono luoghi con le sbarre con i cancelli sono i luoghi che hanno tutto il peggio del carcere e tutto il peggio dei manicomi, che abbiamo cercato di dimenticare.
E' dunque questa insensatezza che non possiamo condividere: non si sa perché ci si va non si sa quando se ne verrà fuori e perché, tutto dipende da un giudizio estremamente aleatorio che è quello della sua pericolosità sociale della totale infermità di mente, formula giuridica che ancor oggi nessuno può saper bene cosa vuol dire esattamente.

Con queste misure di sicurezza che di volta in volta un giudice può prorogare fino all'infinito e si può dunque parlare di ergastoli bianchi.
Quando la commissione del senato "Marino" andò nei manicomi giudiziari e portò al Presidente le immagini che aveva visto, si dice che il presidente abbia pianto, abbia espresso disperazione di fronte a queste immagini e fu molto importante quello che disse.
Vuol dire che da quel momento abbiamo finalmente cominciato a ripensare, quanto i costituzionalisti Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky ci avevano già detto con delle sentenze molto importanti, in che stato si trovano queste persone.

Le cancellate in un ospedale psichiatrico giudiziario

Queste persone sono cittadini che hanno tutti i diritti che sono iscritti nella costituzione come lo sono per noi.
Essere in un manicomio giudiziario è essere in un luogo che è peggiore del carcere: nel carcere tu mantieni sempre il tuo diritto, quello che dici ha un valore e viene riconosciuto, viene giudicato, ecc.
Nel manicomio giudiziario non esisti più questa è la cosa che mi porto dietro questa insensatezza questi luoghi senza tempo questo luogo senza ragione. Il viaggio del cavallo come pure che sta accadendo sull'onda di questo lavoro che è il cavallo è stato accolto dall senato della repubblica ha trovato bravissimi buonissimi politici io qui devo dire che la politica ha un valore enorme io ho molto fiducia che le cose si facciano.
Il Presidente Grasso ha detto delle parole importanti che comunque hanno guidato questa impresa che è una impresa difficilissima proprio difficile i nostri concittadini capiranno che stiamo mettendo le mani su qualcosa che è incancrenito da 200 anni qui non bisogna pensare quanti ne abbiano messo fuori ma quanti ce ne sono ancora circa 600 penso che fra sei mesi ce ne saranno non sono pacchi sono uomini insomma le cose stanno procedendo a fatica ma comunque avanzano.

 

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