L'assistenza psichiatrica in Italia: la normativa e la diffusione dei servizi sul territorio.

M. Cozza - G.M. Napolitano

PRESENTAZIONE

Sono lieto di presentare i risultati di questa seconda ricerca che l'Istituto Italiano di Medicina Sociale ha portato avanti sull'organizzazione dei servizi di salute mentale in Italia. E una ricerca di ampio respiro, condotta con rigore metodologico e che risponde a molti importanti interrogativi.
Anzitutto aggiorna la precedente rilevazione censimentaria sulle unità d'offerta del 1992 perfezionandola nello strumento e nella classificazione dei servizi e arricchendo nel contempo l'analisi della legislazione psichiatrica peraltro aggiornata al 30.06.1996.
Permette poi di fare il punto dell'offerta dei servizi al momento dell'avvio delle nuove Aziende sanitarie locali consentendo di verifìcare puntualmente l'attuazione delle disposizioni contenute nel Progetto Obiettivo Tutela della salute mentale.

Interessante è quindi il confronto tra i dati dei due censimenti realizzati da questo Istituto e con la. rilevazione CENSIS - LABOS di 10 anni prima pur condotta con una diversa metodologia. Rivela il cammino compiuto dall'assistenza psichiatrica riformata, ormai fortemente centrata sulla territorializzazione degli interventi e su una più variegata capacità di risposta nelle tre funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione.
Anche la dislocazione territoriale dei servizi tende ad essere meno squilibrata in termini di quantità complessiva con un recupero di posizioni da parte di alcune regioni del Mezzogiorno.

Non così si può dire per specifiche tipologie degli stessi che segnalano modelli ancora eterogenei di organizzazione e di complessità delle risposte o completezza dei servizi previsti dal PON, nella stessa regione oltre che tra le aree geografiche.
Sono convinto comunque che avendo ormai chiaro l'universo della psichiatrìa e proprio a partire da questa indagine si potrà impostare utilmente una rilevazione di tipo qualitativo per valutare modelli organizzativi e assistenziali, rilevare la qualità dei servizi disporre indicatori utili a definire i crìteri di accreditamento dell'unità d'offerta. Proprio per realizzare tale compito questo Istituto si è già assunto un primo impegno realizzando recentemente una indagine su 48 ASL campione.

Prof. Alessandro Beretta Anguissola Presidente dell'Istituto Italiano di Medicina sociale

Prefazione

Sono lieto di presentare i dati sulla strutturazione dei servizi così come previsti nel Progetto Obiettivo Nazionale (PON) per la tutela della salute mentale per il triennio 1994-1996.
Dal 1990 i ricercatori dell'Istituto Italiano di Medicina Sociale (IIMS) hanno raccolto dati sull'assistenza, psichiatrica, verificati da un Comitato Scientifico composto da rappresentanti delle principali Società Scientifiche (Società Italiana di Psichiatria, Psichiatria Democratica, Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), delle Associazioni

di pazienti (DIAPSIGRA ed UNASAM) e da Esperti di settore, la cui elaborazione ha consentito di individuare, sin dal 1994, le esigenze funzionali e strutturali necessarie per l'attuazione del PON.
Come è noto il PON prevede tra l'altro la chiusura dei manicomi e il potenziamento delle strutture residenziali (ancora oggi vi è un tasso di manicomializzazione di 36 cittadini su 100.000 abitanti).
In particolare da una lettura dei nostri dati, integrati da quelli del Ministero della Sanità solo per gli Ospedali Psichiatrici, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PON si dovranno:

  • chiudere 76 ospedali Psichiatrici (Pubblici e Privati), nei quali attualmente risiedono circa 17.000 degenti;
  • istituire 1776 posti letto per le urgenze nei Servizi di Diagnosi e Cura;
  • rivedere in aumento gli standard del PON per le cure prolungate nelle strutture residenziali, ove esistono allo stato attuale 7227 posti letto, sia pubblici che privati, a fronte del valore considerano nel PON di 5727 posti;
  • rivedere in aumento gli standard per i posti nelle strutture semiresidenziàlì. Sono previsti, infatti, 5727 posti nel PON a fronte della disponibilità attuale pari a 7783 posti;
  • rideterminare il numero degli operatori per la psichiatrìa in considerazione della carenza di 4179 unità di personale (38.179 unità nel PON a fronte di circa 34.000 operatori; dato IIMS).

Ulteriori valutazioni di merito sono contenute nella pubblicazione dell'IIMS che costituisce un patrimonio scientifico per gli studiosi di medicina sociale di indubbia utilità anche per gli operatori socio sanitari e le associazioni di volontariato impegnati nel settore della assistenza psichiatrica.
Dr. Giovanni Maria Pirone
Direttore Generale dell'Istituto Italiano di Medicina Sociale.

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