08 dicembre 2011

L'uso dell'ICF nella riabilitazione psichiatrica

A cura di:
Dott.Francesco Mango Medico Psicoterapeuta
Dott. Matteo Notarangelo (responsabile struttura, sociologo, counselor psichiatrico professionale)
Dott. Nicola Marseglia (psicologo di Comunità)
Dott.ssa Maria Francesca Notarangelo (Psicologia Clinica e della Salute)

La Comunità "Gheel" è una comunità riabilitativa per soggetti con gravi problematiche psichiche, inserita all'interno del comune di Monte Sant'Angelo (Fg).
Gli ospiti usufruiscono delle attività psico-riabilitative all'interno della comunità e partecipano alla vita e alle attività sociali e culturali della cittadina.
All'interno della Comunità, opera una equipe multi professionale che, insieme all'ospite, ai familiari di riferimento, e alle indicazioni del Dipartimento di Salute Mentale di provenienza, provvede a stilare il progetto terapeutico riabilitativo individualizzato.

L'equipe multi professionale ritiene che la riabilitazione sia l'insieme dei procedimenti, delle tecniche e delle strategie rivolte a evitare la cronicizzazione della condizione di svantaggio, dovuta alla sindrome psicopatologica.
La riabilitazione non è la sostituzione della disabilità con delle abilità, ma un insieme di strategie orientate ad incrementare, migliorare, costruire le opportunità di scambio, di uso di risorse e di impegno di affetti; solo all'interno di tale dinamica degli scambi si crea un effetto abilitante ed una guarigione sociale.
Nel quadro dei riferimenti culturali, nella fase di assessment, l'equipe ha adottato l'uso dell'ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) per una valutazione multidimensionale dell'ospite, già da qualche anno.

Descrizione dell'ICF

L'ICF rappresenta la nuova classificazione dell'OMS relativa alla condizione di salute e disabilità della persona, che sostituisce l'ICDH-1 nella valutazione della disabilità, accantonando il termine" Handicap", lesivo alla dignità personale.

L'ICF può essere usato per tutti gli individui, qualsiasi sia il loro grado di integrità o menomazione.
Questo principio è in linea con la Convenzione ONU per i diritti delle Persone con disabilità, la quale afferma che "le disabilità sono il risultato delle interazioni tra le persone colpite da menomazioni fisiche e\o psichiche, gli ostacoli posti dall'ambiente e i comportamenti degli altri che impediscono una effettiva e piena integrazione sociale sulla base di un principio di eguaglianza tra gli uomini".

Il modello bio-psico-sociale a cui si rifà l'ICF, propone una concezione della salute universale ed egualitaria, individuando la disabilità come una situazione particolare che ognuno, in maniera diversa, può sperimentare durante la propria vita.
La condizione di salute è la risultante dell'interazione tra aspetti biomedici e psicologici della persona (funzioni e strutture corporee), aspetti sociali (attività e tipo di partecipazione svolte nella quotidianità) e fattori di contesto (fattori ambientali e personali).
La classificazione dell'OMS è concepita per consentire l'organizzazione che riguarda il funzionamento umano e le sue restrizioni e si sviluppa in due parti principali:

Parte 1: Funzionamento e disabilità

  • Strutture e funzioni corporee
  • Attività e partecipazioni

Parte 2 Fattori contestuali.

  • Fattori ambientali
  • Fattori personali

L'ICF valuta quattro differenti componenti della salute individuale:

  • Le strutture corporee, come le strutture del sistema nervoso
  • Le funzioni corporee come le funzioni mentali, le funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico
  • Le attività di un individuo e la sua partecipazione a contesti sociali, come le interazioni e relazioni interpersonali
  • I fattori ambientali come la vita sociale, civile e di comunità

Ogni componente della salute ICF è associata a una lettera:

Funzioni Corporee (b), Strutture Corporee (s), Attività e Partecipazione (d), Fattori Ambientali (e).

L'insieme delle quattro lettere (b,s,d,e), che contraddistinguono le componenti della salute, e delle cifre, che distinguono invece i diversi domini, categorie e sottocategorie della salute, formano dei codici con cui si identificano i singoli aspetti della salute individuale.

L'ICF è una classificazione dinamica che non prende semplicemente in considerazione la fotografia attuale dello stato di salute dell'individuo e\o il suo grado di disabilità, ma propone una serie di concetti-costrutti, atti a mostrare il cambiamento (la possibilità di cambiamento o il mantenimento di condizioni stabili) nel tempo e soprattutto l'effetto che le componenti della salute giocano una sull'altra.
In questo modo, non si individuano delle categorie diagnostiche per incasellare i soggetti, ma offre dei costrutti organizzativi per poter meglio identificare come le varie componenti della salute del singolo, interagiscono tra loro, dando vita al suo funzionamento globale in un determinato contesto.

I codici ICF richiedono l'uso di uno o più qualificatori, che denotano l'entità del livello di salute o la gravità del problema in questione.
Tutte le componenti sono qualificate, usando la stessa scala che offre le percentuali per poter qualificare l'entità del problema con dei riferimenti percentuali.

Esempio:

b1601 Forma del pensiero
Funzioni mentali che organizzano il processo di pensiero con riferimento alla sua coerenza e logica.
Inclusioni:

  • b16010 NESSUN problema 0-4%
  • 1 problema Lieve (leggero, piccolo..) 5-24%
  • 2 problema MEDIO (moderato, discreto) 25-49%
  • 3 problema GRAVE (notevole, estremo..)
  • 5 problema COMPLETO (totale) 96-100%
  • 8 non specificato
  • 9 non applicabile

Conclusioni

L'approccio ICF propone di diffondere a livello terapeutico procedure riconosciute da tutti gli specialisti e in base alle quali ogni percorso riabilitativo, ogni terapia farmacologica, ogni seduta di analisi devono avere l'obiettivo di ridurre gli ostacoli alla socialità e ai rapporti con se stessi.
Ogni atto è terapeutico se finalizzato a "limitare le limitazioni".
L'esperienza positiva accumulata dall'equipe della Comunità "Gheel", nella progettazione e nell'assessment delle persone affette da patologie psichiche importanti, ha dato evidenza della efficacia e della completezza nel poter disporre di uno strumento, che permetta una valutazione completa e multidimensionale dell'ospite.
La letteratura scientifica evidenzia quanto, sempre più spesso, alla patologia psichica siano concomitanti patologie internistiche (cardio, metaboliche etc.), che necessitano di essere valutate per il loro impatto con la patologia di base.

BIBLIOGRAFIA:

  • O. M. S., decima revisione della Classificazione Internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali (ICD 10), Masson, Milano, 1992.
  • O. M. S. Classificazione Internazionale del Funzionamento e delle disabilità, ICIHD-2, Bozza Beta-2, Erickson, Trento, 1999.
  • O. M. S. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), Erickson, Trento, 2001.
  • O. M. S. "Checklist ICF per l'uso della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute", Erickson, Trento 2004.
  • Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità MOLINARI, E. - TAVERNA, A. (2000) La riabilitazione psicologica nel disturbo mentale. Centro Scientifico Torinese, Torino.

Scritto dal dr. Francesco Mango, medico, psicologo, psicoterapeuta Responsabile sanitario della Comunità "Gheel" di Monte Sant'Angelo

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