Nuove proposte per migliorare la reclusione nelle REMS.
(a cura di Severino Tognoni)
Per il bene civico e della gente, rispetto qualunque idea e qualunque scelta, ma è un abuso continuare a parlare di mafia nella città di Monte Sant'Angelo.
Ad eccezione di una parentesi di passaggio epocale, la nostra non è mai stata la capitale della mafia, bensì la città dell'accoglienza e della solidarietà.
Comunque, al di là della "città della mafia", è ovvio che tale dicitura offende tutti i cittadini e penso che l'uso politico del termine "mafia" non sia più credibile.
Questa è un'altra storia. A me, però, non pare che sia civile tacere quando chi è chiamato a rappresentare la Città in consiglio comunale impedisce i singoli consiglieri di svolgere le proprie funzioni democratiche previste dalla legge, privandoli di un sereno , civile e democratico confronto sulla candidatura della Città di Monte Sant'Angelo a capitale della cultura 2025. Il vero problema non è la mafia, ma il comportamento inaccettabile dei "governanti" di oggi di questa città, che costruiscono una città che non c'è. Leggi anche:
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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolgentosi agli astanti in occasione delle Celebrazioni per la Giornata delle Forze Armate a Roma il 4 novembre 2018, disse: "VIVA LA PACE". Che belle parole!. Non ci può essere Pace se nel nostro cuore albergano collera e odio. Il mondo ottiene la Pace quando ognuno si adopera a limitare l'ingiustizia e a superare il divario sociale che crea aree di povertà e di disagio. Ci vuol poco per cominciare. Mi viene in mente la favola del Colibrì: "Un giorno scoppiò un grande incendio nella foresta e ognuno fuggi per mettersi in salvo. Un colibrì andava con coraggio verso le fiamme. Gli venne chiesto: Cosa fai? Il colibrì rispose: “Vado al lago, per raccogliere acqua nel becco da buttare, sull’incendio”. Tutti risero dicendo: " Non crederai di poter spegnere un incendio con quattro gocce d’acqua!?” Al che, il colibrì concluse dicendo: “Io faccio la mia parte”.
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